WFN – Archimede R&D https://www.archimede-rd.it Realizziamo i principi dello sviluppo sostenibile Wed, 28 Sep 2022 15:21:50 +0000 it-IT hourly 1 Riflettiamo sulla nostra IMPRONTA IDRICA https://www.archimede-rd.it/2022/09/28/riflettiamo-sulla-nostra-impronta-idrica/ Wed, 28 Sep 2022 15:21:45 +0000 https://www.archimede-rd.it/?p=4125 Sempre più spesso si sente parlare di IMPRONTA IDRICA, in inglese WATER FOOTPRINT. Che cos’è l’IMPRONTA IDRICA? Sul sito del Ministero della Transizione Ecologica viene data una definizione chiara e semplice:“L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o…

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Sempre più spesso si sente parlare di IMPRONTA IDRICA, in inglese WATER FOOTPRINT.

Che cos’è l’IMPRONTA IDRICA?

Sul sito del Ministero della Transizione Ecologica viene data una definizione chiara e semplice:
“L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo. Nella definizione dell’impronta idrica è data inoltre rilevanza alla localizzazione geografica dei punti di captazione della risorsa.”

“Il computo globale della water footprint è dato dalla somma di tre componenti:

  • Acqua blu: si riferisce al prelievo di acque superficiali e sotterranee destinate ad un utilizzo per scopi agricoli, domestici e industriali. È la quantità di acqua dolce che non torna a valle del processo produttivo nel medesimo punto in cui è stata prelevata o vi torna, ma in tempi diversi;
  • Acqua verde: è il volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all’acqua evapo-traspirata per un utilizzo agricolo;
  • Acqua grigia: rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità.”

Per uso diretto si intende la quantità di acqua usata per cucinare, lavarsi, fare le pulizie, annaffiare il giardino ecc…; per uso indiretto si intende il consumo di acqua necessario per produrre ciò di cui abbiamo bisogno (cibo, energia, oggetti…).

L’ideatore del concetto di WATER FOOTPRINT è Arjen Hoekstra, un professore e ricercatore universitario olandese, il quale ha fondato il Water Footprint Network (WFN), un’organizzazione multidisciplinare no-profit che si occupa della ricerca di standards, metodologie, strumenti, divulgazione e consulenza sul tema dell’impronta idrica.

Sul sito del WFN sono disponibili i risultati di molte indagini condotte dall’organizzazione e un calcolatore dell’impronta idrica sviluppato dal WFN e dai suoi partner, per garantire l’applicazione di un rigoroso metodo scientifico e assicurare una corretta comparazione tra diversi studi.
Alcuni dati pubblicati:

  • Il global water footprint nel periodo 1996-2005 è stato di 9.087 billioni di metri cubi per anno (74% verde, 11% blu, 15% grigia).
  • L’impronta idrica media individuale, su scala mondiale, calcolata sul periodo 1996-2005 è stata di 3.795 litri d’acqua per individuo al giorno.
  • In Italia l’impronta idrica media individuale è stata calcolata in 6.300 litri a persona al giorno.
    L’agricoltura è l’attività antropica che richiede il maggior consumo di acqua. Ed è in particolare la coltivazione degli alimenti necessari all’allevamento del bestiame che incide più di ogni altra attività sulle risorse idriche globali. Le nostre abitudini alimentari sono quindi sicuramente quelle che hanno un impatto forte sulla nostra impronta idrica.

Ma anche le nostre abitudini domestiche legate all’igiene, alla pulizia, alla manutenzione di casa e del verde hanno il loro impatto sulle componenti di acqua blu e grigia.
Per ridurre gli sprechi di acqua per lavaggi e risciacqui, oltre a diminuire tempo e portata di erogazione dai rubinetti, occorre acquistare prodotti nati con questo scopo:

  • Prodotti concentrati ed efficaci a basse dosi: riducono sia la componente indiretta (meno acqua nel prodotto) che la componente diretta (meno acqua per l’uso, il lavaggio e il risciacquo) dell’uso di acqua;
  • Prodotti che non richiedono cicli a vuoto per la pulizia di elettrodomestici: eliminano la componente diretta (consistente in decine di litri di acqua)
  • Prodotti non pericolosi per l’ambiente: riducono la componente grigia della nostra impronta.
    Da decenni nel mondo occidentale l’acqua è considerata una risorsa scontata ed inesauribile. Non lo è, l’allarme è forte e il nostro contributo alla sostenibilità deve diventare un impegno quotidiano e sistematico.

Da decenni nel mondo occidentale l’acqua è considerata una risorsa scontata ed inesauribile. Non lo è, l’allarme è forte e il nostro contributo alla sostenibilità deve diventare un impegno quotidiano e sistematico.

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