Ricerca – Archimede R&D https://www.archimede-rd.it Realizziamo i principi dello sviluppo sostenibile Thu, 05 May 2022 14:08:00 +0000 it-IT hourly 1 Federchimica – 9ª Conferenza sulla Chimica Sostenibile https://www.archimede-rd.it/2022/05/05/federchimica-9a-conferenza-sulla-chimica-sostenibile/ Thu, 05 May 2022 14:00:19 +0000 https://www.archimede-rd.it/?p=4011 Il 10 maggio 2022, dalle ore 10:00 alle ore 12:30, si terrà, in modalità telematica, la 9ª Conferenza sulla Chimica Sostenibile “Innovazione e Economia Circolare”, organizzata da Federchimica. Quest’anno verranno trattati approfondimenti sul tema, con particolare attenzione all’economia circolare e all’importanza dell’ecodesign nelle fasi di innovazione. Anche Archimede R&D parteciperà attivamente con un intervento (dalle…

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Il 10 maggio 2022, dalle ore 10:00 alle ore 12:30, si terrà, in modalità telematica, la 9ª Conferenza sulla Chimica Sostenibile “Innovazione e Economia Circolare”, organizzata da Federchimica.

Quest’anno verranno trattati approfondimenti sul tema, con particolare attenzione all’economia circolare e all’importanza dell’ecodesign nelle fasi di innovazione.

Anche Archimede R&D parteciperà attivamente con un intervento (dalle 11:20 alle 11:40). Lucio Panizza, chimico e fondatore di Archimede R&D e il professor Alejandro Hochkoeppler, di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, parleranno di Bolle di Innovazione, un’idea di sostenibilità. A partire dal progetto Bubbleboat, la scoperta dell’enzima e la sua industrializzazione, fino ad arrivare all’applicazione sui prodotti di consumo nell’ottica della sostenibilità, dell’economia circolare e del riciclo.

Mai come in questo momento storico, viene chiesto un importante impegno alle aziende al fine di produrre attraverso sistemi e processi sostenibili, in grado di ridurre l’impatto ambientale. Attraverso la ricerca e l’innovazione, le aziende si sono poste l’obiettivo primario di sviluppare prodotti dal design sostenibile, in grado di arrivare a portare cambiamenti sociali e culturali in un’ottica di riuso, manutenzione e riciclo.

Fin dalla nascita di Archimede R&D, abbiamo posto al centro dell’attenzione i principi della sostenibilità con l’obiettivo di ridurre e ottimizzare la quantità di chimica introdotta nell’ambiente.
Il risultato di questo nostro impegno è stato quello di aver implementato tecnologie e prodotti a ridotto impatto ambientale attraverso l’innovazione e la ricerca scientifica.
Il nostro intervento alla Conferenza, ci offre appunto la possibilità di parlare della nostra storia e delle nastra esperienza sul campo.


L’evento sarà l’opportunità per Federchimica di presentare anche l’aggiornamento dell’“Annuario sulla Ricerca Chimica”, strumento nato per dare visibilità alle imprese associate e alle Università impegnate nella ricerca.
Chi meglio di noi può capire l’importanza delle collaborazioni fra privato e pubblico, tra azienda e Università. Lo scambio di conoscenze e di know-how sono stati gli elementi portanti delle nostre ricerche che hanno portato all’industrializzazione dei nostri progetti come ad esempio il progetto Bubbleaboat, la tecnologia Softballs, tutti realizzati in collaborazione al CNR e al CSGI dell’Università di Bologna. L’innovazione sviluppata ha determinato anche l’ottenimento di vari brevetti, fra i quali il Metodo per prevenire il bio-fouling e un materiale per la rimozione del calcare (e non solo) dai liquidi.

Per poter partecipare alla 9ª Conferenza sulla Chimica Sostenibile basterà iscriversi qui entro l’8 maggio 2022

PROGRAMMA

Vi aspettiamo.

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Biotecnologia – L’enzima a cui non piace il calcare https://www.archimede-rd.it/2021/04/13/biotecnologia-lenzima-a-cui-non-piace-il-calcare/ Tue, 13 Apr 2021 13:52:38 +0000 https://www.archimede-rd.it/?p=3934 ECHA e il suo comitato scientifico ha pubblicato nel 2020 la sua posizione in merito alla restrizione dell’uso delle microplastiche nei cosmetici, detergenti, fertilizzanti e altre categorie di prodotto.Questa restrizione impedirà il rilascio nell’ambiente di 500.000 tonnellate di inquinanti nell’ambiente. Perché apriamo l’articolo con questa notizia per parlare di enzimi?Semplicemente perché l’idea sulla quale si…

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ECHA e il suo comitato scientifico ha pubblicato nel 2020 la sua posizione in merito alla restrizione dell’uso delle microplastiche nei cosmetici, detergenti, fertilizzanti e altre categorie di prodotto.
Questa restrizione impedirà il rilascio nell’ambiente di 500.000 tonnellate di inquinanti nell’ambiente.

Perché apriamo l’articolo con questa notizia per parlare di enzimi?
Semplicemente perché l’idea sulla quale si è sempre basata la nostra ricerca nel campo delle biotecnologie, riguarda proprio questo principio: evitare di rilasciare sostanze dannose nell’ambiente.

Già nel 2006, quando abbiamo posto le basi per la nostra ricerca, il problema era già ben chiaro: qualsiasi sostanza rilasciata nell’ambiente in enormi quantità, ovvero in quantità superiori ai limiti della natura stessa, comporta rischi e pericoli per il futuro dell’intero ecosistema, con conseguenze spesso devastanti per chi ci vive.

Le biotecnologie in generale, e gli enzimi in particolare, rappresentano per noi la possibilità di creare formulazioni e tecnologie in grado di ridurre le quantità di sostanze chimiche utilizzate.
Questo è possibile proprio grazie alla natura stessa degli enzimi, in grado di agire come catalizzatori di processi biologici.
Per definizione, nella chimica e nella biochimica, un catalizzatore fa sì che un determinato processo, che in condizioni normali avverrebbe molto lentamente (ad esempio mesi o anni), si compia e si concluda in tempi brevi (ad esempio secondi, minuti, o ore).
Inoltre, gli enzimi, hanno la caratteristica di agire “senza consumarsi”.
Il vantaggio di una durata maggiore comporta allo stesso tempo una riduzione delle quantità necessarie a svolgere una determinata azione. In altre parole, nel nostro campo di applicazione, rappresentato dalla detergenza, gli enzimi permettono di rimuovere quantità maggiori di residui con dosi inferiori rispetto alla norma.

Archimede R&D è stata capace di sviluppare industrialmente un enzima specifico, in grado di prevenire e rimuovere i depositi minerali (calcare) nel momento stesso in cui ne viene in contatto.

La scoperta di questo enzima fa parte della nostra storia, ed è stata un insieme di visione e di fortuna. Parliamo del progetto Bubbleboat, di cui probabilmente avrete già avuto modo di leggere qualcosa nelle pagine del nostro sito.
Il progetto consisteva nello sviluppare una pittura antivegetativa per gli scafi delle barche che utilizzasse i Sali presenti nel mare per generare una sostanza a basso rischio per prevenire il bio-fouling.
Abbiamo quindi cercato uno dei pricipali Sali presenti nel mare e abbiamo appurato che dopo il Cloruro di Sodio (per capirci sale da cucina), la seconda sostanza maggiormente presente era il Carbonato di Calcio (calcare).
Il Carbonato di Calcio si trasforma naturalmente in CO2, ma questo processo impiega anni, addirittura decenni. Dovevamo assolutamente trovare un bio-catalizzatore che accelerasse questo processo, ed è così che siamo arrivati a scoprire il “nostro” enzima.

Il processo scientifico attraverso cui avviene la trasformazione del calcare è alquanto complesso, ma cercheremo qui di semplificare.
Partiamo dal presupposto che al “nostro” enzima non piace il calcare e vuole accelerare la sua trasformazione in un’altra sostanza più leggera (CO2).
Nel caso di Bubbleboat, l’enzima, compiendo la sua reazione in quanto catalizzatore, creava nell’acqua una micro effervescenza. L’effervescenza, a sua volta, non permetteva alla vegetazione marina di attaccarsi allo scafo.
Risultato? Lo scafo non si incrostava e non necessitava di ulteriori sostanze chimiche inquinanti per pulirlo che sarebbero finite inevitabilmente in mare.

A volte fare innovazione non porta all’immediato successo. Ci vuole pazienza e tenacia.
Il bellissimo progetto Bubbleboat è stato brevettato nel 2011, ma la complessità e difficoltà del mercato delle vernici antivegetative era talmente complesso e tortuoso, che abbiamo deciso di intraprendere un’altra via, quella della detergenza.
Questo settore si è rivelato più affine alle nostre ricerche, permettendoci di concretizzare le nostre scoperte anche sul piano economico e non solo scientifico, con grandi risultati.
La tecnologia anticalcare enzimatica ha trovato nella detergenza terreno fertile e sicuramente un time-to-market più veloce, e a partire da quel momento l’enzima anticalcare di strada ne ha fatta tanta!

Grazie alla scoperta dell’enzima ci si è aperto un mondo di innumerevoli applicazioni, in particolare dedicate al quotidiano. Ma questa è un’altra storia ed è Dr.Neu.

Dedicheremo qui una serie di articoli per analizzare un po’ più a fondo la nostra tecnologia anticalcare enzimatica. Come si è evoluta la nostra ricerca, quali prodotti sono stati sviluppati, quali sono i vantaggi, e quali possono essere i settori di applicazione per il futuro.

Seguiteci.

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