Iniziamo con qualche dato ufficiale sul tema della crisi idrica e del consumo di acqua.
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’ONU nel 1992 e celebrata ogni anno il 22 marzo con l’obiettivo di sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico, viene pubblicato un Rapporto annuale delle Nazioni Unite di interesse globale, mentre su base nazionale l’ISTAT fornisce un focus tematico multi-fonte che propone risultati provenienti da diverse indagini, elaborazioni e analisi.
Secondo il Rapporto ONU 2021, 5 miliardi di persone saranno a rischio di carenza di acqua pulita entro il 2050 e già entro il 2030 la popolazione mondiale potrà usufruire solo del 60% dell’acqua di cui avrà bisogno.
Il Rapporto ONU 2022, focalizzato sul tema delle acque sotterranee, evidenzia il problema della non rinnovabilità dell’ 80-90% di questa risorsa naturale. Su un volume di 10,6 milioni di km3 di acqua dolce liquida calcolato a livello mondiale, i prelievi di acque sotterranee si è attestato nel 2017 a 959 km3.
La ripartizione dei prelievi di acque sotterranee per settore di utilizzo della risorsa, evidenzia come il 69% del volume totale venga prelevato dal settore agricolo, il 22% per uso domestico e il 9% dal settore industriale. Queste percentuali variano a seconda dei continenti.
Oltre ai cambiamenti climatici (siccità e aumento delle temperature causate dall’incremento delle emissioni antropiche di gas serra) e all’abuso della risorsa idrica, anche l’inquinamento delle acque sotterranee riduce la possibilità di utilizzo delle stesse come acqua potabile, e al contempo influenza negativamente gli ecosistemi che da esse dipendono.
Nel report ISTAT 2022 vengono presentati alcuni dati sui consumi di acqua a livello nazionale:
- 236 litri di acqua per abitante erogati ogni giorno nelle reti di distribuzione dei capoluoghi di provincia/città metropolitana.
- Con perdite in rete dell’ordine del 36%, che si traduce nel fatto che a fronte di un prelievo di 370 litri per abitante al giorno, quelli effettivamente utilizzati sono 236.
Altri dati sono stati resi disponibili da ISPRA nel Comunicato Stampa del 9 luglio su “Siccità e risorsa idrica”:
- Il valore annuo medio di risorsa idrica disponibile per l’ultimo trentennio 1991– 2020 è ridotto del 19% rispetto a quello relativo al trentennio 1921–1950 a causa dei cambiamenti climatici
- Attualmente il prelievo totale medio annuo per l’Italia si aggirerebbe sui 37,7 km3 (l’Italia è al decimo posto al mondo per consumo)
- Il consumo d’acqua potrebbe aumentare a livello Europeo del 16% entro il 2030
È evidente che il tempo a disposizione per limitare i danni è pochissimo, ognuno deve fare la sua parte. È necessario ripensare ai nostri stili di vita, ai nostri modi di produrre e alle nostre scelte di consumatori.
L’impegno di Archimede R&D è da sempre quello di ideare e sviluppare tecnologie e prodotti ad alta efficienza e a basso impatto ambientale, che richiedano un dosaggio d’uso inferiore rispetto ai prodotti sul mercato e meno acqua per il risciacquo, che aiutino a mantenere gli elettrodomestici in buone condizioni per risparmiare acqua ed energia elettrica.
L’obiettivo è mettere a disposizione del consumatore di oggi prodotti che guardano al presente e al futuro prossimo, riducendo il più possibile la nostra impronta idrica.
Le nostre idee nascono pensando al grande potenziale già presente in natura, ovvero a sostanze di origine naturale che hanno una funzione precisa all’interno di micro/macro sistemi biologici e che possano essere utilizzate per un determinato scopo, con la ragionevole certezza che l’impatto sull’uomo e sull’ambiente sia irrilevante.
Puntiamo ai valori della sostenibilità lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla culla alla tomba, per ridurre al minimo gli impatti ambientali di materiali e processi. È un lavoro di innovazione continua che richiede impegno (perché c’è tanto da studiare!), sacrificio (perché il mondo non sembra ancora rendersi conto della gravità della situazione!!) e collaborazione (da soli non si va da nessuna parte!!!).
Come abbiamo già detto, risparmiare acqua significa ridurne gli sprechi (- CONSUMO) ma anche ridurne la contaminazione (- INQUINAMENTO), frutto del rilascio inutile e incontrollato di sostanze dannose.
Nei nostri prodotti Dr.Neu non possono mai mancare questi due obiettivi.
Il primo prodotto nato da questo lavoro è il decalcificante universale, adatto a tutti gli elettrodomestici che utilizzano acqua. Non presenta classificazione di pericolo secondo la normativa vigente e contiene ingredienti in basse concentrazioni in grado di rimuovere le incrostazioni di calcare.
Un modo gentile ed efficace per eliminare il calcare senza rilascio di sostanze nocive (- INQUINAMENTO).
Poi sono arrivate le sfere anticalcare che riducono la durezza dell’acqua; un sistema completamente nuovo brevettato che sfrutta un biocatalizzatore (proteina) per ridurre il contenuto di carbonati di calcio e magnesio responsabili della formazione del calcare.
Il dispositivo dura a lungo e per esplicare la sua funzione non prevede rilascio di sostanze. Questo significa una frequenza di ricambio del prodotto inferiore rispetto ad altri prodotti comparabili e una ridotta dispersione di prodotti chimici impiegati normalmente nelle operazioni di disincrostazione (- INQUINAMENTO).
La riduzione degli interventi di decalcificazione con prodotti chimici riduce ovviamente anche il consumo di acqua (- CONSUMO).
I prodotti per la cura di lavastoviglie e lavatrice (il secondo in arrivo…spoiler!) sono studiati per essere utilizzati in piccole dosi (- INQUINAMENTO) e senza cicli a vuoto (- CONSUMO).
Oltre a migliorare le prestazioni dell’elettrodomestico, permettono di risparmiare circa 10/12 litri di acqua nel caso di una comune lavastoviglie e circa 40/50 litri nel caso di lavatrici da 8 kg, eliminando il ciclo a vuoto necessario con i prodotti attualmente in commercio.
Il prodotto per il lavaggio delle stoviglie a mano è stato formulato principalmente con ingredienti da fonti rinnovabili e in formato schiuma per ridurre al minimo gli sprechi di prodotto in fase di lavaggio (- INQUINAMENTO) e di acqua per il risciacquo (- CONSUMO).
Da studi condotti su saponi in schiuma, si può presumere che l’utilizzo di un tale prodotto per il lavaggio delle stoviglie possa ridurre dal 10 al 50% il consumo di acqua per il risciacquo.
E non finisce qui…vogliamo continuare a pensare e produrre consapevolmente e responsabilmente. SEGUITECI!!